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Il via alla stagione della trota: il messaggio del Consiglio direttivo dell’Associazione Pescatori di Bergamo convenzionata Fipsas

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Siamo alla vigilia di una nuova stagione per la pesca alla trota che mai come quest’anno avviene in un clima d’incertezza. Il passaggio di competenze in ottica di pesca dalla Provincia alla Regione sta comportando un approccio estremamente più burocratizzato e un evidente disinteresse verso il tema della pesca sportiva. In provincia di Bergamo in particolare viene a mancare qualsiasi rapporto con le Associazioni di pescatori e quindi con tutto il movimento che da anni collaborava con la Provincia per gestire al meglio la pesca.

L’esempio più immediato è dato dalla mancanza di qualsiasi ripopolamento pre-apertura: i pescatori erano abituati nel vedere i volontari dell’ Associazione Pescatori di Bergamo convenzionata Fipsas intenti nel ripopolamento dei fiumi con il pesce fornito dalla Provincia.

I soldi relativi agli obblighi ittiogenici per il popolamento sono ora riscossi dalla Regione che però non ha effettuato alcun ripopolamento. L ‘Associazione Pescatori non dispone di fondi adeguati ed anche le consolidate attività di vigilanza e i recuperi ittici, la gestione degli incubatoi e la didattica sul tema delle acque con il grande successo dell’iniziativa “Alla scoperta dei fiumi e dei laghi bergamaschi” non riceveranno alcun finanziamento pubblico nel 2017 e di conseguenza verranno fortemente ridimensionati, poiché le somme disponibili in proprio dall’Associazione non consentono di svolgere l’attività con gli stessi numeri degli scorsi anni.

La Regione non ha fornito uova agli incubatoi, e quindi il novellame di ripopolamento sarà in numero minore. E’ evidente che se chi riscuote i soldi per il ripopolamento e le licenze di pesca li destina ad altre attività, le prospettive sono assolutamente negative. L’Associazione Pescatori non può sostituirsi alle mancanze dell’ente pubblico.

Gli scarsi soldi disponibili a bilancio andranno utilizzati non più a favore di tutti ma indirizzati ai propri iscritti ed alle proprie attività. Deve essere chiaro! Non è la Fipsas che non fa i ripopolamenti ma chi prende i soldi e li destina ad altro!

Tutto questo sembra evidenziare come la Regione non intenda gestire la pesca, ma stia studiando come e a chi assegnarla. Speriamo di sbagliare, ma siamo alla vigilia dell’ultima apertura della pesca libera come è sempre stata in provincia di Bergamo. In futuro si avranno gestioni private che speriamo essere il meno frammentate possibili per evitare di dover avere un permesso diverso per ogni corso d’acqua. Magari una gestione privata funzionerà meglio di quella pubblica: le esperienze sono già tracciate nel mondo della caccia con gli Ambiti Territoriali, le riserve private e le autogestite. Chi è anche cacciatore sa bene però che questo comporta certamente di dover pagare poiché solo l’ente pubblico può permettersi di far pagare 23euro per pescare un anno in tutte le acque.

Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Pescatori di Bergamo convenzionata Fipsas